Promuovere il lavoro etico, la sostenibilità sociale ed il consumo consapevole.

Il progetto DEMETRA intende sviluppare un’azione di sistema regionale che prenda spunto dal lavoro fatto fino ad oggi sul tema dell’orientamento al lavoro, del supporto alle categorie fragili, dello sviluppo delle azioni di Agricoltura Sociale sviluppate sui Bandi POR – FSE, Bandi antitratta del DPO e da specifiche azioni territoriali.
L’obiettivo di DEMETRA è contrastare il verificarsi  delle condizioni che conducono allo sfruttamento in agricoltura e promuovere condizioni di regolarità lavorativa.

 

L'agroalimentare in toscana

In Toscana, l’agroalimentare è un settore importante non solo in termini economici ma anche per il suo valore simbolico. L’alto numero di produzioni, molte delle quali DOP e IGP, sono di estrema importanza per l’economia e per il tessuto sociale del nostro territorio. Le produzioni tipiche hanno contribuito a plasmare le campagne toscane le quali sono di forte richiamo per il settore turistico. In termini di forza lavoro, un importante contributo al settore agricolo è dato da lavoratori stranieri. In Toscana, nel 2016 21.000 dei 53.000 occupati in agricoltura erano stranieri di cui 14.000 provenienti da paesi non UE. Il tipo di attività svolta dai lavoratori stranieri nel settore è prevalentemente la raccolta  dei prodotti della terra (in circa il 60% dei casi).
Il settore è caratterizzato da fenomeni di lavoro irregolare e sfruttamento lavorativo: si stima che il 34% degli occupati sia retribuito con tariffe  al di sotto degli standard sindacali e che il 20% degli occupati lavori con contratti informali (IV Rapporto Agromafie e Caporalato, 2018).
I migranti, a causa delle loro specifiche condizioni di vulnerabilità costituiscono un potenziale bacino di offerta per il lavoro sottopagato e dequalificato. Questi ultimi sono spesso esposti all’intermediazione di caporali individuali o associati in agenzie d’intermediazione (mascherata) di manodopera, sottoponendo i lavoratori a vari aspetti lesivi dei loro diritti e della loro dignità.

A livello regionale e locale sono stati promossi alcuni interventi per contrastare il fenomeno. Con la DGR7 43/2016 è stato attivato un protocollo d’intesa sperimentale contro il caporalato e lo sfruttamento lavorativo in agricoltura che vede la collaborazione di Regione Toscana, con Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, INPS, INAIL e associazioni di categoria rilevanti per il settore.

Dal 2016 iI progetto SATIS (Sistema Anti-Tratta Toscano Interventi Sociali), con la sua rete diffusa si occupa di emersione (attraverso un numero verde regionale e le unità di strada), identificazione, prima assistenza, fornitura di servizi di mediazione e di consulenza specializzata, inserimento delle vittime in programmi di protezione sociale e percorsi di inclusione sociale. Data la sua dimensione regionale SATIS costituisce una solida base e punto di partenza non solo per prendere in carico vittime di sfruttamento lavorativo in qualsiasi comune della Toscana, ma per potenziare le azioni del presente progetto usufruendo delle competenze consolidate del sistema antitratta regionale.

 

Le fasi del progetto

FASE AREA SOCIALE AREA AZIENDE
1

RICERCA SOCIALE SU CAPORALATO E SFRUTTAMENTO LAVORATIVO IN TOSCANA

Prevede un’indagine approfondita del fenomeno partendo dalla raccolta e catalogazione di dati disponibili presso le competenti autorità giudiziarie, per la definizione di un quadro giuridico e penale su caporalato e sfruttamento.
A questo saranno affiancati i dati forniti dalle attività di prossimità svolta dalle Unità di strada come la mappatura, la geolocalizzazione e la definizione dei comparti produttivi coinvolti. Ulteriori informazioni sul fenomeno saranno raccolte attraverso l’analisi delle pubblicazioni su media, interviste anonime ai lavoratori e la promozione di focus group con enti e associazioni di categoria.

SCOUTING AZIENDALE

 

Il progetto prevede la definizione e valorizzazione del circuito delle aziende agricole interessate ad essere coinvolte nel settore dell’agricoltura sociale e disponibili ad accogliere soggetti fragili.
In una prima fase è prevista l’analisi economica dell’azienda, dei suoi fabbisogni, del clima interno e delle relazioni esterne.
Successivamente sarà verificata la disponibilità all’accoglienza, la definizione degli indirizzi produttivi, le tipologie di attività e della manodopera specializzata necessaria.

2

AZIONI DI EMERSIONE E CONTRASTO

Saranno promosse azioni tese a prevenire e contrastare il fenomeno dello sfruttamento, favorire educazione e il rispetto del lavoro tramite attività di monitoraggio e contatto/aggancio delle potenziali vittime da parte delle Unità di strada.

Le Unità mobili, in qualità di presidio di legalità, potranno anche fornire tutela legale, supporto economico e informazioni sui diritti del lavoratore per l’educazione alla prevenzione e distribuendo gratuitamente dei dispositivi per la sicurezza sul luogo di lavoro.

CONSULENZA E FORMAZIONE AZIENDALE

Prevede la creazione di un pool di consulenti che garantiscano la predisposizione e la definizione di tutte le procedure necessarie alla redazione del DVR aziendale (Documento Valutazione Rischi) anche per quelle aziende agricole esenti per legge.

La regolarizzazione delle aziende agricole e la formazione dei propri dipendenti permetterà di poter beneficiare di incentivi economici e di sostegno nelle fasi di maggior criticità produttiva tramite l’attivazione di tirocini, borse lavoro e alternanza scuola lavoro.

3

FORMAZIONE, AVVIAMENTO E TUTORAGGIO

Questa attività riguarda l’attivazione di percorsi di orientamento ed avviamento al lavoro attraverso la metodologia del job experiences e del learning by doing il cui obiettivo sarà di favorire l’apprendimento “facendo e di apprendere per comprendere e per essere compresi”.

In questo contesto sarà fondamentale il ruolo del tutor educatore il cui compito sarà di fornire il supporto educativo all’utente, agevolando la sua socializzazione in azienda.

L’attività di formazione comprende anche la promozione in aula dei corsi HACCP e di sicurezza sul lavoro.

AVVIAMENTO E TUTORAGGIO IN AZIENDA

Il percorso di inserimento in azienda sarà coadiuvato e monitorato anche da un tutor aziendale che in coordinazione con il tutor educativo potrà garantire un supporto formativo e tecnico-operativo sviluppando e monitorando i percorsi di apprendimento personalizzati per i soggetti.

La funzione del tutor sarà determinante anche nei confronti dell’azienda per il sostegno che potrà fornire nella gestione degli inserimenti lavorativi, delle dinamiche di apprendimento e nelle valutazione sulle effettive competenze acquisite.

4

SPECIALIZZAZIONE UNIVERSITARIA E NUOVA IMPRENDITORIA

Attività di integrazione al progetto

Il progetto prevede l’organizzazione di un percorso formativo universitario e di un corso di alta formazione, finalizzati alla creazione di un pool di avvocati specializzati nel contrasto al caporalato.

DEMETRA intende anche stimolare e favorire l’auto imprenditorialità dei lavoratori, facilitando la costituzione di cooperative in grado di occuparsi di lavori agricoli in modo legale e riconoscibile o di recuperare attività in abbandono riconvertendole in attività produttive.

VALORE ETICO E RETE AGRICOLTURA SOCIALE

Attività di integrazione al progetto

Un ulteriore obiettivo del progetto è di rafforzare il rapporto tra filiera agroindustriale, grande distribuzione e consumatore finale per sensibilizzare e potenziare la conoscenza ed il mercato dei prodotti di filiera corta ad alto valore sociale, promuovendo la nascita di un marchio di tracciabilità etica.

Il progetto intende anche incentivare un percorso sinergico che metta in rete tutte le aziende agricole impegnate in progetti di rilevanza sociale offrendosi come piattaforma di consultazione per i policy maker locali e regionali nello sviluppo di politiche di promozione di buone prassi agricolo/sociale

5

AZIONI PREVISTE PER COMUNICARE DEMETRA

Promuovere e valorizzare i risultati progettuali e della filiera agro-alimentare dei produttori locali attraverso iniziative di marketing etico per stimolare un processo di riflessione critica sui comportamenti dei consumatori e sulla responsabilità sociale rispetto allo sfruttamento lavorativo.

Sviluppare un piano di comunicazione nazionale che utilizzi strumenti digitali come l’apertura di un portale web e di pagine Facebook e Instagram dedicate alle attività di progetto in stretto collegamento con i canali social ed i siti di tutti i partner pubblici, del privato sociale e di Coldiretti (portali, strumenti di comunicazione interna ed esterna). Il piano di comunicazione coinvolgerà anche i media tradizionali come radio, tv, quotidiani e periodici di settore.

Divulgare i risultati del progetto attraverso la creazione di eventi specifici di caratura locale e provinciale (giornate a tema, conferenze e seminari, spazi ad hoc all’interno del mercato contadino organizzato in tutti i territori da Coldiretti) che permetteranno il raggiungimento di un target il più eterogeneo possibile (dal singolo consumatore ai policy makers locali e regionali, dalle aziende agricole alle altre associazioni di categoria, dalla grande distribuzione ai piccoli produttori locali).

Coinvolgere gli Enti Pubblici del territorio regionale toscano e nazionale per condividere il progetto DEMETRA e promuovere un tavolo regionale permanente su agricoltura sociale e contrasto al caporalato concordando azioni sinergiche di supporto e contrasto diretto ad ogni forma di sfruttamento lavorativo.