DIPARTIMENTO DELLE PARI OPPORTUNITÀ
Il progetto SATIS Toscana è finanziato dal Dipartimento delle Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri, per la realizzazione di un Sistema d’interventi finalizzati ad assicurare, in via transitoria, ai soggetti destinatari adeguate condizioni di alloggio, vitto e assistenza sanitaria e, successivamente, la prosecuzione dell’assistenza e dell’integrazione sociale - Programma unico di emersione, assistenza ed integrazione sociale a favore degli stranieri e dei cittadini di cui al comma 6 bis dell’art. 18 del decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286, alle vittime dei reati previsti dagli articoli 600 e 601 del codice penale, o che versano nelle ipotesi di cui al comma 1 del medesimo articolo 18 (art. 1, commi 1 e 3, del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 16 maggio 2016).
Con il Decreto Legislativo n. 24 del 4 marzo 2014 che recepisce la direttiva UE n. 36 del 2011, relativa alla prevenzione e alla repressione della tratta di esseri umani e alla protezione delle vittime. Il Dipartimento per le pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri, è stato individuato come l’organismo deputato a coordinare, monitorare e valutare gli esiti delle politiche di prevenzione, contrasto e protezione sociale delle vittime, conferendo ad esso un ruolo centrale nelle politiche nazionali di settore, con particolare riferimento alle attività di indirizzo e coordinamento degli interventi di prevenzione sociale del fenomeno e di assistenza alle vittime, nonché di programmazione delle risorse finanziarie in ordine agli interventi di assistenza e di integrazione sociale delle vittime.
L’Italia da diversi anni combatte la tratta delle persone su vari fronti e con molteplici strumenti e con misure di assistenza ed integrazione sociale finalizzate all’ emersione e successiva fuoriuscita delle vittime della tratta dai circuiti di sfruttamento.
Il sistema italiano di protezione delle vittime di tratta, operativo dal 2000 coordinato e co-finanziato dal Dipartimento per le pari opportunità, ha previsto una struttura composita basata fondamentalmente su tre pilastri di azione, ai quali sono collegati altrettanti dispositivi di intervento.
È a partire già dal 1998 che l’Italia ha previsto nel proprio ordinamento giuridico una norma, l’articolo 18 del Decreto Legislativo 25 luglio 1998, n. 286 “Testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell’immigrazione e norme sulla condizione dello straniero” diretto al “Soggiorno per motivi di protezione sociale”. L’art.18 del D.Lgs 286/98 che prevede il rilascio di un permesso di soggiorno per le vittime del traffico di esseri umani, attraverso un percorso giudiziario (nel caso in cui la vittima decida di cooperare con le autorità giudiziarie e di polizia nel corso delle indagini e del procedimento penale nei confronti dei trafficanti) o un percorso sociale (in ragione dell’accertamento di una situazione di violenza o grave sfruttamento e indipendentemente dalla volontà della vittima di testimoniare).
LA TUTELA DELLE VITTIME
Per la tutela delle vittime, il sistema italiano si è anche fondato innanzitutto sulla Legge 11 agosto 2003, n. 228 “Misure contro la tratta di persone”. In particolare, l’articolo 12 ha previsto presso la Presidenza del Consiglio dei ministri il Fondo per le misure anti-tratta. Il Fondo è destinato al finanziamento dei programmi di assistenza e di integrazione sociale in favore delle vittime, nonché delle altre finalità di protezione sociale previste dall’articolo 18 del testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell’immigrazione e norme sulla condizione dello straniero, di cui al decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286. Inoltre l’articolo 13 ha previsto l’istituzione di un programma di assistenza per le vittime dei reati previsti dagli articoli 600 e 601 del codice penale che garantiscano, seppure per un breve periodo di tempo (tre mesi, prorogabile per altri tre) le prime e immediate forme di protezione ed accoglienza necessarie per l’identificazione di situazioni di violenza delle potenziali vittime.
Il documento è finalizzato a individuare strategie di intervento pluriennali attraverso l’attuazione di interventi volti a:
- adottare politiche di prevenzione attraverso il miglioramento della conoscenza del fenomeno e la diffusione di tale conoscenza, attraverso azioni mirate nei paesi origine e attraverso attività di comunicazione e sensibilizzazione;
- incrementare l’emersione del fenomeno e garantire una risposta efficace e coordinata;
- sviluppare meccanismi adeguati per la rapida identificazione delle vittime di tratta attraverso la redazione di linee guida specifiche sul tema;
- istituire un Meccanismo Nazionale di Referral;
- aggiornare e potenziare le misure di accoglienza già esistenti;
- fornire formazione multi-agenzia;
- adottare specifiche linee guida relative all’adempimento dell’obbligo di informazione delle vittime circa il diritto al rilascio del permesso di soggiorno, a richiedere la protezione internazionale, l’assistenza affettiva e psicologica da parte di un’associazione, il gratuito patrocinio, l’udienza protetta, nonché la presenza obbligatoria di un esperto in psicologia o psichiatria infantile in sede di interrogatorio di minore.
Alla luce della complessità e multi-settorialità degli interventi, il Piano ha previsto l’istituzione di una Cabina di Regia di coordinamento a carattere politico-istituzionale, che garantisce l’adozione di un approccio multidisciplinare e integrato tra i diversi attori, sia istituzionali che del privato sociale.
La rete Toscana
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POP WORK
Nasce a Firenze Pop Wok, un progetto inclusivo e solidale destinato a chi è invisibile, una mensa “safe” in grado di coniugare sussistenza, dignità e salute, contro ogni discriminazione di genere.
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PIATTAFORMA NAZIONALE ANTITRATTA
La Piattaforma Nazionale Anti Tratta ha come finalità il coordinamento degli interventi di tutela delle persone vittime di tratta e di grave sfruttamento. È una rete informale, aperta alla partecipazione di tutti gli enti e le organizzazioni che operano nel sistema italiano anti tratta e che ne condividono la Carta di Intenti.
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SEGNALA
COME SEGNALARE UNA VIOLAZIONE DEI DIRITTI UMANI Se conosci qualcuno che si trova in pericolo o ritieni possa essere vittima di tratta o sfruttamento puoi chiamare il Numero Verde Regionale anti tratta 800 186 086 per segnalare la situazione e ricevere informazioni. Nel caso in cui sei impossibilitato/a a farlo, riempi questo form (anche in forma […]